Il mondo dei Celti
Milano, 13 febbraio 2023
Il CSA Petrarca con il patrocinio del Municipio 7 è lieto di invitarvi sabato 25 febbraio alle ore 15:30 presso Villa Linterno del Petrarca via Fratelli Zoia 194.
Nel V secolo a.c. dai passi alpini calò una fiumana di tribù provenienti dall’Europa centrale, i
Celti, che fondarono le più importanti città e migliaia di località della val Padana che risalgono appunto a quel tempo.
Più che di un’invasione si trattò di una serie di migrazioni, con l’arrivo a ondate successive
di gruppi provenienti da diverse aree dell’Europa centrale etnicamente omogenee anche se
divise in innumerevoli tribù. Così gli Insubri occuparono la zona tra Ticino Adda e Po, e
probabilmente si stanziarono anche nel nostro territorio, posto sulla loro direttiva di marcia.
Agli Insubri è attribuita la fondazione di Milano, che fu il loro centro principale e luogo sacro, posto al centro simbolico del territorio, immagine del Centro del Mondo, punto di congiunzione tra terra e cielo, tra le aspettative dell’uomo ed il potere divino in grado di soddisfarle, “polo spirituale” da cui tutto parte e tutto fa ritorno.
In questa dimensione tutto è vissuto come manifestazione divina, in quanto “espressione visibile dell’invisibile”: infatti nel mondo celtico la materia non è che un modo d’essere dello
spirito in quanto dei e uomini vivono a stretto contatto. In questo contesto il sacro è rappresentato dalla classe sacerdotale, specialmente dal “druido” che si occupa di scienza, legge e
politica; lo stesso re celtico esercita il potere come una funzione sacra, con limiti precisi e
l’assistenza del druido. La cultura celtica è una delle fondamenta su cui è sorta l’Europa: in
simbiosi con natura, uomini, piante e animali si viveva in assoluta armonia.
Quando la tradizione celtica si mescolò al Cristianesimo, si conservarono alcune simbologie religiose: il vischio, come simbolo augurale di buon auspicio per il nuovo anno, le festività legate al
cambio delle stagioni, la ricorrenza dei defunti che coincide con il capodanno celtico (31 ottobre) e si conclude con la festa di chiusura dell’anno agricolo (san Martino).
La fantasia fiabesca dei Celti rivive sia nell’arte, con le decorazioni arabescate che hanno caratterizzato lo stile lombardo, sia nell'emozione per la magia che nasce dalle pianure nebbiose, le rogge che solcano la campagna, i luoghi che trasmettono mistero come le fitte boscaglie e le silenziose radure.
Aggiornato il: 13/02/2023